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Zanzara (Culicidae)

foto di una zanzara tigre sulla pelle dell'uomo

Le zanzare sono insetti volanti Culicidae di cui fanno parte circa 3600 specie, la maggior parte di cui non vive in Europa e neanche morde.

In Italia sono presenti circa 60 specie, In nord America ce ne sono circa 200 ma di queste solo 12 diffondono patogeni.

Sono olometaboli, per cui il loro ciclo biologico compie una metamorfosi completa con i 4 stadi diversi: uovo,larva, pupa o crisalide e adulto.

Deposita le sue uova sull’acqua o vicino ad essa. I primi 3 stadi del suo ciclo sono acquatici.

L’etimologia del suo nome italiano ha una derivazione onomatopeica per via del loro ronzio, mentre gli anglofoni la chiamano “mosquito” derivante dalla parola spagnola “mosca”.

La dieta

Il maschio si nutre solo di nettare (glicifago), il che li rende potenziali pollinatori, seppur meno delle api, la femmina invece solo inizialmente si nutre di nettare, dopo, per potersi riprodurre deve succhiare il sangue di mammiferi,uccelli,rettili e anfibi, poiché esso contiene nutrienti che non può altrimenti produrre da sola né trovare nel nettare per cui è detta ematofaga.

La fitofagia e la sua importanza per le zanzare erano state solo ipotizzate fino a relativamente poco tempo fa, la metà degli anni “90”, non è solo lo zucchero di cui hanno bisogno, ma sale, amminoacidi e vitamine che prendono da: nettare, i succhi delle piante e la melata degli afidi.

L’habitat

Vivono sia all’aperto che al chiuso, ma il clima asciutto e i centri urbani densamente popolati si sono dimostrati così favorevoli che una delle specie, l’aedes aegypti, il vettore primario di malattie quale la febbre gialla, si è evoluta per nutrirsi degli umani e si ritiene che altre specie possano fare questo salto evolutivo, si pensa che le fonti d’acqua offerte dalla presenza di umani gli abbiano permesso di sopravvivere le stagioni aride.

La zanzara sopravvive nei luoghi umidi e caldi, vicino agli specchi d’acqua in quanto il suo ciclo vitale ruoti intorno ad essa, preferiscono l’acqua sporca a quella pulita in quanto contenga più nutrienti

Il progressivo fenomeno dell’urbanizzazione in un paese in via di sviluppo con un clima caldo potrebbe causare una incidenza maggiore di zanzare che mordono umani.

Impollinazione

Piante e fiori per potersi riprodurre devono far si che il loro polline, (microspore emesse dal maschio che fanno da seme per fertilizzare la femmina), sia trasportato da una pianta all’altra, questo avviene attraverso vari mezzi, come il vento e l’acqua, le api sono il più importante ed essenziale impollinatore tra gli insetti, ma anche le zanzare hanno un ruolo come impollinatori, nutrendosi dei succhi delle piante il polline si posa e rimane sul loro corpo, per poi passare ad altri fiori quando si muovono tra di loro. Non sono molto efficienti, la superficie del loro corpo cattura meno polline rispetto alle api, inoltre sono anche dei ladri di nettare, un termine utilizzato quando un insetto consuma nettare senza prelevare il polline o quando vi accedono danneggiando la pianta. Varie specie sono state osservate impollinare fiori, la Culex e alcune delle sue sottospecie (pipiens,annulata,tarsalis,incidens) trasferiscono il polline del comune Tanaceto, il tanacetum vulgare, ma anche altri fiori, la lopezia racemosa,il silene otites,l’achillea millefolium, il solidago canadensis. L’Aedes è stata osservata impollinare vari tipi di orchidee (Platanthera obtusata,platanthera flava,platanthera hyperborea,platanthera stricta e altre).

 

Stagione delle zanzare

Nei climi temperati è un insetto che si presenta in primavera ed estate e sopravvive entrando in diapausa (un tipo di ibernazione) con le condizioni di umidità e temperatura ideali nelle zone tropicali sono presenti tutto l’anno. Vedi anche nel dettaglio: Il calendario degli insetti .

La vita media di una zanzara adulta

varia dalle 2 alle 4 settimane a seconda della specie, dell’ambiente (umidità e temperatura) e il genere, infatti le femmine vivono solitamente più a lungo.

Hanno bisogno di una temperatura superiore ai 10 gradi, l’ideale è intorno ai 25, con una umidità relativa alta, molte specie non girano di giorno per evitare la disidratazione a cui sono piuttosto sensibili e molte specie aliene non riescono a sopravvivere un anno per via del clima, seppur temperato in Italia che risulta troppo rigido.

Tassonomia

Le zanzare sono artropodi della classe di insetti, dell’ordine delle diptere e della famiglia di Culicidae.

Morfologia di una zanzara

E’ un insetto segmentato bilateralmente simmetrico dotato di 2 ali uguali e funzionanti con due alteri che fanno da giroscopio.

Ha dimensioni medie che variano a seconda della specie e del genere tra i 3 ai 19 mm. Le loro ali presentano i tipici spiracoli, fori con cui l’aria entra per poter respirare ma si distinguono dagli altri ditteri per la presenza di squame sulla venature delle ali e il loro apparato boccale a forma di proboscide allungata con cui si nutrono, si è infatti adattata per perforare e succhiare, il sangue delle loro prede o anche solo il nettare, possono anche “rubarlo” bucando i fiori senza raccoglierne il polline.

Il corpo è diviso in 3 parti, testa,torace e addome.

La testa

Contiene le parti necessarie alla zanzara a vedere,mangiare e odorare.

    • Antenne: organi piumati con cui percepisce il CO2 nell’aria e nell’alito di una persona
    • Occhi: composti, come quelli delle mosche e altri insetti
  • Pedipalpi: altro apparato necessario per individuare gli odori e le prede
  • Proboscide: usato per nutrirsi, nei maschi è più debole ed usato solo per il nettare, nelle femmine è invece capace di perforare la pelle di umani ed animali per prenderne il sangue, viene anche usata per inoculare un anestetico che negli umani di solito risulta inefficace mentre la saliva che lasciano causa quasi sempre una reazione allergica.

Torace

Il ponte tra la testa e l’addome a cui sono collegati gambe ed ali.

  • alteri: situate sotto le ali fanno da giroscopio, sono utilizzate per la navigazione
  • ali: due ali, uguali, usate solo per volare
  • zampe: sei, come molti altri insetti, deboli e lunghe, composte da femore,tibia e tarso.

Addome

Formato da 10 segmenti, quelle 3 terminali usati per la riproduzione e l’escrezione contengono i genitali, mentre i 7 segmenti sono la parte dell’esoscheletro formato da una serie di scleriti, porzioni più dure, connesse da un tessuto elastico espandibile, la membrana pleurica, questa permette all’addome di espandersi per immagazzinare il sangue succhiato e la prole della femmina gravida.

Le zanzare presenti in Italia: Culex,Aedes e Anopheles

Le specie più importanti presenti in Italia e nel mondo sono appartenenti a questi 3 generi: Culex,Aedes e Anopheles, questo è anche l’ordine tra la più comune a quella più rara.

La deposizione delle uova in queste 3 specie:

La Culex deposita le sue uova direttamente sull’acqua una per una, le deposita in modo da farle convergere insieme, incollate in una sorta di zattera. Le Aedes e le Anopheles pongono le uova in ambienti umidi, non direttamente sull’acqua ma in luoghi che andranno a bagnarsi, l’uovo non si schiude fino a che non viene ricoperto dall’acqua.

Culex:

Delle molte zanzare presenti in questo ordine, solo la C. pipiens sembra interferire con l’attività umana, a differenza della situazione nelle Americhe dove invece sono molto diffuse la C. quinquefasciatus e la C. tarsalis. La prima è un altro importante vettore di molte malattie, quali il virus dell’avaria, gli arbovirus, l’encefalite,la zika e il virus del Nilo occidentale, anche la tarsalis è capace di trasmettere quest’ultimo virus e due tipi di encefalite, è anche nota come la Zanzara dell’encefalite occidentale.

Culex pipiens

Foto di una Culex pipiens zanzara comune sopra una foglia

La zanzara comune, esistono vari tipi di Culex, alcune delle quali sono presenti in Italia, ma questa rimane la più nota e diffusa. Dopo le azioni di bonifica contro le Anopheles nel dopoguerra è rimasta l’unica zanzara che ancora causava problemi in Italia fino al 21° secolo. E’ presente durante l’estate ed esce per nutrirsi la sera, tra il tramonto e l’alba, poiché non ha la stessa resistenza alla disidratazione della zanzara tigre.

Culex modestus

Descritta come una “zanzara di colorito modesto” è un vettore del “West Nile virus” ma non finora non è stata causa di focolai, alla fine del 900 era molto comune a Ravenna, come la pipiens, punge solo la sera, è lunga dai 6 ai 7 mm, pungiglione incluso.

Culex elegans

Una zanzara detta elegante ma molto rumorosa, per l’Encyclopedia of Life è identificata come sinonimo della variante tigre, nonostante sia stata trovata in Italia già a fine 800,  quindi più di 100 anni prima che la “tigre” venisse effettivamente importata, tuttavia è degno di nota come nelle sue osservazioni Rondani scriva che questa sia diurna, e che il maschio della specie punga, una eccezione tale che potrebbe essere riconducibile ad un errore di osservazione.

Altri membri del genere che dovrebbero risiedere in Italia sono: impudicus,hortensis,martinii e mimeticus, ma al momento non sembrano esserci abbastanza informazioni a riguardo.

In precedenza l’entomologo italiano Camillo Rondani aveva identificato la C. spathipalpis come parte di questo genere, ora invece è chiamata “longiareolata” e associata a quello della Culiseta.

Aedes:

Le zanzare più note di questo ramo sono la A. albopictus e la A. aegypti, entrambe diurne, tuttavia ci sono altre specie identificate in Europa che potrebbero arrivare anche in Italia. Si distinguono per via delle strisce bianche presenti sulle zampe e/o l’addome.

L’aedes albopictus

Foto di zanzara Aedes Albopictus CDC

Conosciuta come zanzara tigre è sicuramente la specie più conosciuta di questo genere, essendosi ormai stabilita in Italia grazie all’importazione di copertoni per auto all’inizio degli anni 90, a differenza della varietà comune questa è diurna, punge di giorno, ma è presente solo d’estate. Con l’aumentare delle temperature potrebbe stabilirsi anche in Nord Europa.

Aedes aegypti

La zanzara egiziana, di origine africana, diurna, questa varietà pochi anni fa ha causato una epidemia di Zika in Brazile. E’ potenzialmente causa di focolai di molti virus, come dengue,zika e febbre gialla, tuttavia anche se la globalizzazione gli ha reso facile spostarsi la sua scarsa resilienza non gli permette alle sue uova o ad essa di resistere agli inverni neppure di un clima temperato. Al momento risulta pressoché assente in Europa se non per occasionali importazione durante l’estate. In origine non si nutriva degli umani ma sembra che il fenomeno dell’urbanizzazione e il facile accesso alle risorse d’acqua abbia reso l’uomo la sua preda preferita.

Aedes atropalpus

Una specie già diffusa in America, attiva giorno e notte, per il CDC Europeo il nostro continente rimane a rischio di invasione tramite lo stesso mezzo che portò le albopictus, ovvero l’importazione di copertoni. Inoltre le sue uova sono resistenti alla disidratazione, ed è capace di produrle senza aver prima consumato del sangue. E’ un potenziale vettore del virus La crosse e del WNV, il virus del Nilo occidentale, ma se sia un importante vettore di questi non è ancora stato accertato, per ora anche se la sua presenza in Italia è stata riportata nel 1990, non risulta essersi stabilita, rimane comunque presente in Olanda.

Aedes japonicus

Un’altra specie già presente in America, la cui apparente competizione con l’A. atropalpus potrebbe determinare l’estinzione di quest’ultima.

Negli Stati Uniti riesce a sopravvivere anche ai suoi inverni quindi c’è la possibilità che si stabilisca in Italia. In Giappone ed in Korea dove è nativa non è considerato un vettore importante di malattie, ma potrebbe in futuro contribuire alla diffusione di arbovirus, la dengue e la chikungunya, anche questa varietà è attiva di giorno.

Aedes koreicus 

Nativa della Corea e stabilitasi ormai in Belgio, il primo luogo dove è stata riscontrata al di fuori della sua nazione natia. Nonostante sia stata riportata in Veneto nel 2011 e possieda una migliore tolleranza al freddo della A. aegypti, sembra sia stata contenuta e non è stata più osservata in Italia.

E’ diurna, curiosamente nonostante in Russia abbia contribuito a diffondere l’encefalite giapponese questo non sia successo in Corea.

Aedes triseriatus

Questa zanzara presente in America si contende con la A. albopictus il primato di vettore dell’encefalite di La Crosse, tuttavia in Europa è stata riscontrata solo in Francia nel 2004, non è perciò presente in Italia. La sua capacità di trasmettere arbovirus e di ibernarsi durante l’inverno la rendono potenzialmente pericolosa per l’Europa. E’ attiva di giorno, ma non al crepuscolo.

Aedes vexans

zanzara Aedes vexans foto di Sean McCann da inaturalist

Presente sia in Nord America che parti dell’Asia e dell’Africa, che in buona parte dell’Europa, forse tutto il territorio ma poiché questa zanzara è poco studiata non ci sono abbastanza dati per corroborare questa ipotesi, appare confermata solo in alcune porzioni del Nord Italia. Il suo nome che deriva dal latino significa “vessatrice”,  ma nonostante il nome è meno famosa della zanzara tigre pur essendo quest’ultima relativamente “nuova” in Italia, essendosi stabilita solo nel 21° secolo. E’ vettore di molte malattie, arbovirus,dirofilaria canina, mixomatosi, encefalite californiana e il virus Zika, ma nessun recente focolaio italiano appare collegato a questa zanzara, essa vive nelle “acque alluvionali”, è possibile che le molte bonifiche alle paludi avvenute nel “900” in Italia abbiano eliminato buona parte del suo habitat.

 

Anopheles e la Malaria:

Il vettore principale dei parassiti della Malaria in Europa e nel mondo, il Plasmodium falciparum e Plasmodium vivax. Questo genere ha varie specie che nel tempo sono state tutte presenti in Italia ed in Europa quali: ll’A.labranchiae,A.sacharovi,A. atroparvus e l’A. plumbeus. Può vivere anche un mese, ma generalmente non supera le due settimane.

I lavori di bonifica e disinfestazione dello scorso secolo hanno reso queste specie aliene all’ambiente italiano, tuttavia nei dati tra i 2013 e il 2017 si può vedere come tra i 600 e i 900 casi di Malaria continuano a essere riportarti ogni anno a causa dei flussi migratori di persone che viaggiano da e verso l’Italia, l’istituto superiore di sanità ha rilevato come la maggior parte (81%) sia a causa di residenti italiani che visitano il proprio paese d’origine.

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) il 99% dei casi di Malaria in Europa è legato ai viaggi. Secondo l’OMS nel 2021 ci sono stati 247 milioni di casi di Malaria nel mondo, con 619.000 morti nel 2021, un numero che rende la zanzara l’insetto più letale nel mondo, più letale anche di qualsiasi altro animale, questo numero è però in diminuzione, nel 2018 secondo “science alert” i morti erano 750 mila.