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Tarma dei tessuti (Tineola bisselliella)

foto di una tarma dei tessuti

La tarma dei tessuti, il cui nome scientifico è Tineola bisselliella, è una falena, un insetto volante appartenente all’ordine dei lepidotteri, che insieme all Tinea pellionella rappresenta una delle principali cause di danni ai tessuti in Italia e negli Stati Uniti, che siano quindi vestiti, tappeti,moquette,coperte,pellicce e tecnicamente ogni tipo di materiale che contenga cheratina, una proteina che riescono a metabolizzare.

Come per per altri tipi di insetti che maturano in falene, quali le processionarie e i tarli del legno, il nutrimento avviene solo durante la crescita, allo stadio di larva, infatti l’adulto non è provvisto di un apparato boccale funzionale.

La larva è anche capace di tessere tele, capacità che possiede anche la tarma del cibo, ma gli inglesi aggiungono l’aggettivo di “tessitrice” a questa varietà.

E’ chiamata specie sinantropica, poiché attratta dall’attività umana che provvede.

Tassonomia

Insetto volante lepidottero, della famiglia Tineidae e del genere Tineola, è stato classificato per la prima volta dall’entomologo Svedese  Arvid David Hummel nel 1823.

Morfologia e aspetto

La tarma dei tessuti adulta è una falena, ha una lunghezza di circa 5-8 mm, con ali lunghe e strette e un colore grigiastro. La larva, invece, è di colore bianco-giallastro, con una lunghezza di circa 10 mm. È caratterizzata dalla presenza di setole e di un apparato masticatorio che le consente di nutrirsi dei tessuti. L’uovo è largo appena 0,3 mm.

foto di una porzione dell'apparato boccale della larva della tarma dei tessuti
apparato boccale della larva della tarma dei tessuti

Ciclo di vita

La tarma dei tessuti depone le uova (in cluster tra 30 e 200) in luoghi bui ma caldi della casa, sulle fibre tessili, in particolare su tessuti di lana e seta, che rappresentano le sue principali fonti di nutrimento.

Foto di uovo di Tineola bisselliella

Le uova si fissano sulla superficie grazie ad una colla dalla consistenza simile alla gelatina.

Le uova, sono relativemente molto resistenti alle temperature, per un massimo di 35C° e fino ad una minima di -5C°.

Dopo circa due settimane o 10 giorni dalla deposizione, le uova si schiudono e ne emergono le larve, che si nutrono dei tessuti circostanti, questo è l’unico momento della loro vita in cui si nutrono e causano danni.

Le larve sono attive di notte e possono anche tessere delle tele come ragni questo ha 3 funzioni: occultamento,protezione e sembra aiutare a prevenire l’essicazione.

Apparentemente solitarie, una volta stabilitesi sopra una fonte di cibo emettono feromoni che attirano altri membri della specie, potrebbe anche essere un sottoprodotto della loro attività che hanno imparato a riconoscere con il tempo.

 

Le larve passano attraverso diverse mute, questa fase può durare sui 2 ma anche fino ai 3 mesi. Alla fine del loro sviluppo, si impupano (crisalide) e dopo circa 10 o 12 giorni ne emerge l’adulto, pronto a deporre nuovamente le uova e a ripetere il ciclo.

L’adulto vive appena 1 mese, il suo unico scopo è accoppiarsi e, nel caso della femmina, deporre le uova.

Distribuzione

La sua origine e distribuzione non sembra essere compresa appiena per il momento.

Si trova trova in tutta Italia ed è stato comunque riscontrato in molti luoghi come l’America del Nord e del Sud, in particolare Cile e Messico, si trova in Canada nonostante sia un paese notoriamente freddo, Australia, Francia, Corea del Sud e Palestina, si ipotizza venga dall’Africa dove è stato riconosciuto almeno in Nigeria, probabilmente si è diffuso nel resto del mondo attraverso le navi durante il 19° secolo.

Periodo della tarma dei tessuti

La presenza di questo insetto è associata all’innalzamento annuale delle temperature, quindi i momenti caldi della primavera ed ovviamente l’estate, tuttavia simile a quanto succede con le cimici dei letti, le case riscaldate forniscono l’ambiente ideale per questo insetto che se capace di rima

Una volta questo insetto arrivava durante i mesi della Primavera e dell’Estate, ovvero quando le temperature cominciano ad alzarsi, ma con le temperature mantenute alte dai moderni metodi di riscaldamento, incluso l’insolazione, è diventato un infestante presente in ogni mese.

Come per il tarlo, è la larva a fare la maggior parte dei danni.

Dieta

foto di capelli

Le tarme dei tessuti si nutrono di cheratina, una proteina animale, ma la cosa importante è da dove la prendono: lana,cotone,lino,seta,fibre sintetiche,carta.

E’ ipotizzato ma non ancora confermato che riescano a metabolizzare la cheratina come i tarli fanno per la cellulosa, grazie ad una flora batterica in simbiosi con loro che produce l’enzima che ne rende possibile la digestione, una cosa che invece è stata compresa sul loro metabolismo è la loro capacità di produrre acqua dalla cheratina,non sembrano quindi assorbirla dall’umidità circostante come altri insetti.

Tecnicamente le tarme potrebbero nutrirsi anche dei nostri capelli, la cheratina è infatti un componente essenziale della capigliatura, inoltre con l’alta temperatura corporea e la presenza di sporco,sudore e la secrezione dei nostri oli naturali rende sorprendente che le tarme non si siano evolute in un parassita dell’uomo.

 

Rapporto con l’uomo

La tarma dei tessuti può causare danni significativi ai tessuti, in particolare a quelli di lana e seta, ma anche a quelli di cotone e lino. Le larve si nutrono dei tessuti, creando fori e buchi che ne compromettono l’integrità e l’estetica. Inoltre, il loro nutrimento può generare macchie e aloni che rendono i tessuti poco gradevoli all’occhio. Solo negli Stati Uniti causano 1 miliardo di dollari di danno ogni anno.

Un fatto curioso è come il termine “guardaroba” un tempo indicasse un tipo di gabinetto medievale o rinascimentale, i vestiti potevano essere messi in prossimità di esso, poiché si pensava che l’ammoniaca nell’urina potesse proteggere i vestiti da tarme e pulci.

Prevenzione e controllo

La pulizia dei vestiti e degli ambienti funziona come forma di prevenzione e di controllo. Stirare e lavare i vestiti grazie alle alte temperature distrugge uova e tarme.

E’ stato osservato che la presenza di sporco e polvere sopra i vestiti o la superficie su cui si schiude l’uovo è determinante nella loro sopravvivenza. Altra cosa importante è conservare i tessuti in ambienti asciutti e ben ventilati, evitando l’accumulo di umidità e l’insorgere di muffe, è anche possibile agire sui tessuti con il congelamento nei casi in cui il lavaggio fosse altrimenti difficile.

Un sintomo postumo alla loro attività abbastanza evidente sono gli stralci delle loro reti che la larva può tessere, anche la Plodia interpunctella, la tarma del cibo le lascia, ma quelle risultano più visibili.