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Aedes vexans

zanzara Aedes vexans foto di Sean McCann da inaturalist

Una zanzara che può risultare sconosciuta all’orecchio, ma il primo risultato quando si cerca una zanzara da “floodwater” ovvero le acque alluvionali, ristagni di acqua temporanei sono il luogo in cui si riproduce e in molte parti degli Stati Uniti sono la zanzara infestante numero uno.

Identificata nel 1830 dall’entomologo tedesco Johann Wilhelm Meigen è la zanzara più diffusa in Europa di cui probabilmente non avete mai sentito parlare, il nome “vexans” deriva dal latino, da vessare, infastidire.

Tassonomia

Diptera della famiglia Culicidae, genere Aedes specie Vexans.

Aspetto e descrizione

L’adulto è facilmente confondibile con altre aedes per via delle bande basali chiari e su tarsi, è marrone nel resto del corpo, il suo addome è tipicamente stretto e “appuntito” come nelle altre Aedes si gonfia per immagazzinare il sangue che solo la femmina succhia. Ha dei segni a forma di “B” su ogni tergite addominale.

La femmina ha una proboscide priva di fasce rispetto al resto del corpo.

La larva ha delle antenne più corte della testa, un sifone corto con un ciuffo lungo la metà del diametro della base tra dei denti a pettine, che indicano una forma e non un vero e proprio apparato di denti.

 

Dieta

I canoni della dieta in questa zanzara sono la tipica dicotomia delle altre, il maschio si nutre di nettare,linfa o melata, di cui anche la femmina si può nutrire ma principalmente si nutre di sangue preso dal primo mammifero che vede, preferibilmente uno grande come quelli da allevamento, cavalli, cervi e ovviamente gli umani.

 

Distribuzione e habitat

Diffusione zanzara aedes vexans in europa
Le zone rosse indicano che la sua presenza è stata osservata, quelle grigie e nere indicano che la sua presenza invece non è accertata, potrebbero esser presenti ma mancano i dati

Questo insetto è considerato un cosmopolita, una zanzara da acque alluvionali, è apparentemente presente in ogni luogo dove siano presenti gli umani, rappresenta addirittura la specie di zanzare dominante in molte parti del Nord America.

 

Depongono le uova individualmente sopra un terreno umido oltre la linea dell’acqua vicino ad ambienti acquatici, non solo usando delle pozze temporanee ma anche corpi d’acqua permanenti.

Sono attratte dalle aree dove sia presente un’abbondanza di foglie e ramoscelli, poiché queste assistono nel mantenere il terreno umido.

Come per altre specie di zanzare le uova non possono rimanere a secco, devono essere inondate di acqua, tuttavia può resistere anche degli anni prima di seccarsi completamente, le sue uova possono sopravvivere all’inverno.

 

L’ambiente ideale richiede che l’acqua non sia troppo fredda o troppo calda e che l’acqua non sia troppo pulita, per cui manchino alghe e batteri.

Una volta nate possono anche viaggiare di 15 km per trovare una preda.

La zanzara ha bisogno di relativamente poco per perpetrare la specie: nettare, fonte principale di cibo anche per le zanzare femmina, almeno all’inizio. l’ombra, in modo da evitare l’essiccamento e la morte, il sangue, che rappresenta il pasto necessario perché la femmina faccia uova, infine l’acqua.

 

Ciclo vitale

La zanzara femmina smette di nutrirsi del semplice zucchero trovato nel nettare e comincia a cercare un soggetto,

 

Accoppiamento e periodo di attività

Nonostante l’aspetto simile ad un’altra aedes, quella albopictus ovvero la variante tigre, non è diurna, morde la sera, dopo il tramonto.

Negli Stati Uniti le larve si trovano tra Aprile e Settembre.

L’adulto invece da Maggio fino Ottobre.

E’ multivoltina, quindi può accoppiarsi più volte in una singola generazione.

Rapporto con l’uomo e malattie

Come le altre specie infestanti di zanzare, anche la vexans si nutre del sangue dei mammiferi, quindi sia gli animali da allevamento che gli umani e come le altre può fare da vettore a numerose malattie, per i cani c’è la Dirofilaria, mentre gli umani sono a rischio per il virus Zika, la Mixomatosi (un virus che uccide i conigli),encefalite californiana,equina ed il bunyavirus.

Nonostante viene spesso notato dalle fonti che parlano di questo insetto quanto sia prevalente, invadente e fastidioso e portatore di varie malattie, non sembra apparire mai come colpevole della diffusione di un qualche batterio o virus.

Api e zanzare

Api e zanzare anche se non competono, entrambe raccolgono il nettare, infatti la zanzara può essere un impollinatore accidentale proprio come l’ape, ma cosa più importante è che questa specie può rappresentare un pericolo per api ed apicoltori.

Recentemente un team di ricercatori canadese, mentre studiavano virus e altri patogeni presenti nelle zanzare si sono imbattuti in esemplari provenienti dal Nord America infettati dal “Black Queen Cell Virus”.

Non sono ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione del virus, ma sembra che le zanzare l’abbiano acquisito foraggiando dalle stesse fonti di nettare delle api. Vale la pena notare che, mentre le zanzare femmine sono notoriamente succhiatori di sangue, i maschi non hanno un apparato per succhiare il sangue e si nutrono esclusivamente di nettare. In ogni caso, entrambi i generi di zanzare possono nutrirsi di nettare da fiori proprio come i nostri produttori di miele.

Non sono state trovate prove che il virus possa proliferare all’interno della zanzara, il che significa che l’insetto rappresenta la fine per questo virus. Tuttavia, gli scienziati ritengono che ulteriori ricerche siano necessarie per stabilire se la trasmissione del virus da zanzara ad ape sia possibile. In sintesi, la scoperta di questo virus delle api inaspettato solleva molte domande e richiede ulteriori ricerche per comprendere appieno le sue implicazioni per le popolazioni di api e zanzare.

Potrebbe rappresentare un rischio per le api in quanto può entrare in contatto e rimanere asintomatico con il patogeno che colpisce le api il “Black Queen Cell Virus”, ma per ora non sembra capace di trasmetterlo.

Ultime osservazioni

Una osservazione generale  è come nonostante la capacità di volare lontano dal suo luogo di nascita originario, anche 24 km, non sembrano esserci studi che indicano questa specie in particolare come causa di focolai.

Nonostante la sua presenza nel territorio italiano da maggior tempo rispetto alla zanzara tigre, questa specie rimane ancora lontana dalla bocca della persona media.

E’ possibile che date le striature venga confusa come “tigre”  le opere di bonifica delle paludi avvenute durante il 20° in Italia abbiano significato la fine dell’egemonia di questo insetto.