Ci sono più di 1000 specie osservate di Anobidi, alcune bucano il legno, ma quello del tabacco e del pane in particolare si distinguono in quanto infestino il cibo.
tassonomia
Coleottero della famiglia dei Ptinidae, uno scarabeo come l’anobio del pane con cui condivide molti aspetti, il suo nome scientifico è Lasioderma serricorne.
Aspetto
Ha un corpo tondo tra il rosso e il nero, 6 zampe e 2 antenne dai molti segmenti come fossero seghettate, insetto grande un decimo di pollice, tra i 2-3 millimetri. E’ capace di volare
Differenze tra l’anobio del tabacco e quello del pane
Questi due insetti condividono buona parte della dieta,habitat,abitudini e ciclo vitale.
Morfologia simile
Dimensioni, forma e colore del corpo sono pressoché uguali, la distinzione più evidente ad occhio nudo è nella forma delle antenne, il lasioderma serricorne presenta antenne serrate, con un maggior numero di segmenti più piccoli e triangolari, rispetto all’anobio del pane, che ha invece 3 segmenti più larghi sulla punta.
Una seconda distinzione nel loro aspetto esiste ma è ancora più difficile da osservare, ovvero la forma della testa, mentre quella dello Stegobium paniceum risulta puntare verso il basso, l’anobio del tabacco invece, visto dal lato sembra avere il capo piegarsi bruscamente verso il basso, tanto da ricevere l’appellativo di aspetto “gobbo”.
In quanto scarabeo, entrambe le specie hanno 4 ali, quelle anteriori non sono funzionali al volo ma fungono da copertura per proteggere le ali inferiori, questa copertura è detta elitra, si distingue per l’aspetto più duro e privo di venature dalle ali inferiori. Entrambi gli scarabei sono capaci di volare ma preferiscono spostarsi sfruttando l’attività umana.
Dieta
Entrambi gli scarabei si nutrono di cibi secchi.
L’anobio del tabacco come suggerisce il nome si nutre principalmente dei prodotti del tabacco, quindi a partire dalle foglie stagionate, ma la loro dieta non è limitata dal nome, si nutrono anche di molte spezie: pepe e noce moscata, zenzero,peperoncino,curry,paprika, molti tipi di farina: di mais,soia,girasole,frumento,riso e pesce. Arachidi,fichi,datteri,uvetta,lievito secco, fagioli, cereali. Ci sono anche prodotti al di fuori del cibo tipico come i fiori secchi, la stoffa di lana ed il bambù.
L’anobio del pane si nutre di ogni genere di medicina, per questo gli inglesi lo chiamano scarabeo di farmacia ma si trova principalmente su farine e cereali.
Ciclo vita
L’anobio del tabacco e quello del pane possiedono un ciclo vitale simile, entrambi vivono 2-4 settimane, tempo in cui la femmina può deporre dalle 30 alle 100 uova dentro del cibo, le uova si schiudono tra i 7 e i 20 giorni, raggiungono la maturità tra i 30-50 giorni. La crisalide è un bozzolo coperto in parte con parti dei materiali di cui si sono cibati, questa fase dura 8-10 giorni.
Il ciclo vitale dell’anobio del tabacco e del pane può essere completato in 40-50 giorni in condizioni ideali, il numero di generazioni varia parecchio, il Lasioderma serricorne può avere dalle 3 alle 6 generazioni, mentre lo Stegobium paniceum anche solo una, ma varia da una a quattro generazioni.
Si sviluppa tra i 40 e i 50 giorni in condizioni ideali, 26 giorni se la temperatura rimane sui 37 C° e 120 a 20 C°, lo sviluppo non si completa a 17 C° e gli adulti muoiono se esposti ad una temperatura di 4 C° per 6 giorni.
Simbiosi
Proprio come il tarlo del legno, anche questo anobio è in simbiosi con dei funghi del lievito, il Symbiotaphrina kochii, questi assistono nella digestione dei cibi meno nutrienti oltre che a provvedere a dargli resistenza a certe tossine, le portano con sé tutta la vita e le trasmettono alla prole.
Diffusione
E’ diffuso in una buona parte dell’Europa, soprattutto al centro nord, buona parte della Scandinavia, è presente in Asia ma sporadicamente, Giappone,Indonesia, Russia. Infesta le case di entrambe le Americhe ma non sembra essere in Canada.
Predatori
Una vespa parassita di questo anobio è la Spathius exarator, ad ogni membro di questa specie corrisponde una larva di anobio morto, non attacca solo quello del tabacco, anche quella del tarlo, è così efficiente senza che rappresenti un problema per l’uomo da poter essere impiegata come soluzione dai disinfestatori per una lotta biologica senza prodotti chimici.