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Le Sottospecie di Api Mellifere

L’ape più diffusa in Italia è la ligustica che viene allevata in tutto il territorio nazionale. Oltre a questa sono presenti anche l’ape nera, limitatamente ad alcune zone del centro nord Italia, e l’ape carnica limitatamente ad alcune zone del Friuli.

Le Sottospecie di Api Mellifere: Api italiane

(Apis mellifica ligustica Spin.)

Dzierzon portò le prime “api gialle” da Venezia alla Germania, nel 1853. In seguito ai suoi entusiastici rapporti, le api italiane giunsero poco più tardi (1859) negli Stati Uniti. Qui, come in altri paesi, l’ape italiana divenne l’ape industriale per eccellenza. In Italia, nelle vicinanze di Bologna, come pure negli Stati Uniti, sorsero allevamenti specializzati di api regine, che inviarono regine di questa razza in ogni parte del mondo.

COMPORTAMENTO:

tranquillità sui favi variabile, ma nella maggioranza dei casi buona. Indole generalmente mite. Disposizione straordinariamente forte alla riproduzione; le famiglie cominciano ad allevare covata all’inizio della primavera e mantengono un’ampia resa di covata fino al tardo autunno, indipendentemente dal raccolto. Nonostante la forte disposizione ad allevare la covata, la tendenza a sciamare è molto scarsa, il che risparmia una quantità di lavoro durante il periodo di raccolto.

Più di una volta è stato elogiato il buon istinto di costruzione di questa razza; essa ricopre il miele con opercoli di un bianco brillante e nessun’altra ape produce miele in favetti belli come l’ape italiana.

Apis mellifica ligustica

CLIMA DI PREFERENZA:

La ligustica è figlia del clima mediterraneo: inverni brevi, miti, umidi, estati asciutte con flusso nettarifero di lunga durata. In climi di questo tipo essa ha dimostrato, ormai da molti decenni, di essere eccellente, ma non ha difesa contro inverni più lunghi e primavere tardive con molte interruzioni. E’ sempre stato difficile, per le razze meridionali, acclimatarsi al nord. Ciò si riscontra facilmente in Europa dove molti sono stati i tentativi infruttuosi di allevare le api italiane a nord delle Alpi. Per più di cent’anni vi sono state importate ripetutamente, senza mai riuscire ad acclimatarsi in maniera soddisfacente.

PRODUZIONE:

Dobbiamo d’altra parte insistere sui buoni risultati ottenuti dalla ligustica quando i raccolti sono abbondanti. Oltre che della forza della famiglia, la razza si avvale di una particolare sagacia che le permette di ottenere ottimi risultati, sebbene possa anche indurla al saccheggio, carattere sommamente indesiderabile, quando, in presenza di varie razze, si verifica un caso di saccheggio, sono sempre le italiane a iniziarlo, sia che provengano dall’Italia o dagli Stati Uniti.

senso di orientamento : scarso , spesso entrano in alveari sbagliati soprattutto quando ci sono molte arnie una vicina all’altra come si usa nel nord Europa per questo anticamente si usava dipingere con figure sacre , ritratti , madonne sul legno delle arnie.

Apis mellifera siciliana:

E’ una sottospecie dell’ape comune la cui area di distribuzione naturale è la provincia di Trapani e Palermo in Sicilia. L’ape siciliana presenta degli adattamenti unici all’ambiente siciliano e ricopre un ruolo chiave nell’impollinazione della flora endemica regionale. È interessante come l’ape nera mostri, in comune con l’ape africana, un’elevata resistenza fisica rispetto alle altre sottospecie, generalmente caratterizzate da debolezze a livello immunitario.

L’ape siciliana si differenzia dalla ligustica per il suo colore scuro e per la dimensione delle ali più piccole.

Nonostante le origini africane, si differenzia da questo ceppo per la sua docilità e produttività, tollera temperature superiori ai 40 °C, alle quali le altre api smettono di produrre, ed inoltre consuma meno miele all’interno dell’alveare.

Apis mellifera siciliana nera

Sviluppo precoce della covata tra dicembre e gennaio, ciò consente di avere api giovani, quindi maggiore durata e dinamicità rispetto all’ape ligustica ed altre api nordiche, che hanno il blocco di covata invernale.

L’ape siciliana ha consumi di miele molto ridotti, ciò consente a parità di scorte di miele una maggiore probabilità di sopravvivenza della famiglia nei periodi di scarso raccolto.

Razza fortemente sciamatrice e forte propolizzatrice. Ha la particolarità di un breve periodo di convivenza di entrambe le regine poiché la sciamatura avviene solo dopo la nascita della nuova regina.

Api Europee

Apis mellifera melifera o ape nera:

Originaria dell’Europa nord orientale e oggi diffusa dalla Spagna alla Siberia, più grande della ligustica con il corpo scuro, popola l’Europa occidentale e settentrionale e ha sviluppo primaverile tardivo ma buone capacità di svernare a temperature molto basse.
Sottospecie sono la mellifera sylvarum diffusa in Scandinavia e la mellifera lehzei diffusa in Olanda.

Apis mellifera carnica:

Questa sottospecie di Apis mellifera è originaria della regione  a sud delle Alpi austriache e a nord dei Balcani. Attualmente questa razza è molto popolare tra gli apicoltori e compete per predilezione con l’ape italiana.

La caratteristica principale di quest’ape è la mansuetudine. Si è particolarmente adattata all’incostanza della disponibilità di nettare, modulando così l’accrescimento della popolazione.

Apis mellifera carnica
Esemplare femmina di Apis mellifera carnica

Le arnie dell’ape carnica possono essere collocate anche vicino ai luoghi abitati, essa ha un miglior senso di orientamento rispetto all’ape italiana. Hanno una maggiore propensione a sciamare se non si esercita una buona manutenzione.

Sono molto adattabili all’ambiente sopportando anche inverni freddi e lunghi anche se non si adattano bene alle estati calde , e soprattutto hanno una buona resistenza alle malattie.

 Apis mellifera caucasica :

 Ape caucasica originaria delle alte vallate del Caucaso centrale molto diffusa oggi in Russia. Simile all’ape carnica. Ape particolarmente docile.

Produce molto propoli . E’ suscettibile alle malattie della covata e alla nosemosi ( malattia fungina che attacca l’apparato digerente delle api operaie, che a loro volta la passano ai fuchi e alla regina.

Questa razza ha grandi qualità. Non è un’ape spettacolare, ma raggiunge buoni raccolti per tutta la durata  della stagione.

E’ un ape docile e non ha problemi con il freddo.

Api Africane e Sud Americane

Apis mellifera adansonii o ape africana:

Conosciuta popolarmente come ape assassina, l’ape africanizzata (ibrida) a differenza delle api africane native che sono più piccole, e costruiscono celle del favo più piccole, rispetto alle api europee  non sono più piccole e ne costruiscono celle più piccole. Diciamo che ormai è molto difficile distinguerle .

Le api africanizzate nell’emisfero ovest si sono originate da 26 api regine della Tanzania sciamate nel 1957 nel sud del Brasile da alveari condotti dal biologo Warwick Estevam Kerr, che aveva incrociato api europee con api dell’Africa del Sud.

Non tutti gli alveari di africanizzate sono difensivi; alcuni sono abbastanza miti, il che dà un punto di partenza agli apicoltori per allevare un’aggregazione più inoffensiva. Ciò è stato fatto in Brasile, dove gli incidenti per api sono molto meno comuni che durante la prima ondata della colonizzazione delle api africanizzate.

Apis mellifera adansonii

Molti incidenti umani con le api africanizzate avvengono entro due o tre anni dall’arrivo delle api per poi diminuire. Gli apicoltori possono ridurre grandemente questo problema eliminando le regine con progenie più aggressiva e riproducendo ceppi più miti. Gli apicoltori allevano Apis mellifera scutellata in Sud Africa usando comuni pratiche di apicoltura senza particolari problemi.

Sicuramente però sono api più adatte ad altri climi , hanno una buona produzione, ma tendono a sciamare frequentemente, a migrare quando il cibo comincia a scarseggiare, vive più spesso nelle cavità del terreno e difende l’alveare aggressivamente attaccando l’intruso in massa.

La loro aggressività e perseveranza nell’inseguire le persone le ha valso la nomea di “killer bees”, nonostante la loro puntura non sia più potente di quella una ape tipica.

Non tutte le specie di api presenti in Africa hanno questa aggressività, il problema sembra essere solo negli ibridi creati.