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La zanzara comune (Culex Pipiens)

Foto di una Culex pipiens zanzara comune sopra una foglia

Chi è la zanzara comune e dove si trova?

Culex Pipiens, un dittero della famiglia dei culicidae, questo artropode è solitamente conosciuto come la zanzara comune, è nativa del nord Africa ma diffusa in tutta Italia, in ambienti urbani e rurali, nonostante favorisca un clima temperato, ad eccezione di Artico ed Antartide questo insetto si trova in ogni parte del mondo, fredda o calda che sia, quindi entrambe le americhe, tutta l’Europa, alcune parti dell’Asia e ovviamente la parte nord dell’Africa, la loro presenza aumenta se sono presenti insediamenti umani.

Costituisce un problema per l’uomo in quanto sia un ematofago, ovvero si nutre del sangue di vertebrati, hanno una preferenza per quello degli uccelli, questo insetto è attivo di notte e risulta perciò meno molesto della Aedes albopictus, la zanzara tigre che è invece diurna.

Aspetto e descrizione

Comparato ad un altro insetto volante, la mosca, questo insetto alato è invece molto più sottile, dimensioni dai 3 ai 7 mm, con antenne, più sottili sulle femmine e invece piumate sui maschi. Hanno una proboscide per nutrirsi e sono di colore marrone pallido con un addome più bruno che può risultare più grande nelle femmine, dove si distende in presenza di sangue e uova.

Nutrimento

Sia maschi che femmine sono dotati di una proboscide utilizzata per nutrirsi, ma solo la femmina punge umani ed animali per succhiarne il sangue, questo perché il sangue contiene elementi nutritivi  di solito essenziali per la produzione di uova.

La Culex Pipiens però è particolare, perché mentre le altre zanzare sono “anautogeniche ” per cui hanno bisogno in un determinato alimento, per deporre le uova, questa specie può deporre le uova prima di aver prelevato sangue.

La zanzara cerca sostanze zuccherine come il nettare, che può prelevare dalle piante come un’ape, il maschio si nutre solo di queste ma questa ricerca viene intensificata dalla femmina in preparazione per l’inverno così da potersi ibernare.

Habitat

L’habit della Culex pipiens, è lo stesso delle altre Culicidae quindi le zanzare in generale, acque stagnanti, che sia acqua inquinata, dolce, salata o salmastra, profonda o superficiale, questo insetto si adatta facilmente, per questo le loro larve si ritrovano nelle piscine non curate e tutte quelle porzioni di acqua piovana raccolta da pozze, fossi o vasi e nelle aree più umide come le paludi, stagni o persino le porzioni più statiche di percorsi d’acqua come le foci o rive, scoli.

L’habitat umano ha come conseguenza di creare molti fattori favorevoli a quello delle zanzare, fornendogli una fonte di cibo ma creando con la sua attività molte zone utili a loro per vivere, come le già menzionate piscine ma anche la rete fognaria, i bacini artificiali, le discariche, barili, oltre a fornirgli luoghi coperti per l’inverno come le cantine o caverne utilizzate da allevatori.

La temperatura ideale per la zanzara è sopra ai 27°, sotto i 10° vanno in quella che viene identificata come ibernazione ma è chiamata diapausa, che solitamente corrisponde ad una ibernazione più breve, che può verificarsi anche durante l’autunno.

Ciclo vitale

ciclo vitale della zanzara culex pipiens, tradotta da una del CDC

Ogni zanzara attraversa 4 stadi durante la sua vita: uovo,larva,pupa,adulta

La zanzara femmina ogni 3 giorni e dopo aver raccolto del sangue depone 100-300 uova bianche in acque ferme in una sorta di zattera, prima di raggiungere la fase adulta la zanzara rimane per 3 di 4 fasi del suo ciclo in acqua.

Le uova possono essere anche sopravvivere mesi in un ambiente secco purché entrino a contatto con l’acqua senza cui non possono schiudersi. La schiusa avviene in tempi diversi a seconda della temperatura, 1 giorno a 30°C,3 giorni a 20°C,10 giorni a 10°C. Sotto i 7 gradi lo sviluppo non può essere completato.

La larva esce dalla schiusa, gli inglesi le chiamano “wiggler” a questo stadio poiché oscillano per nuotare sulla superficie dell’acqua dove si nutrono del materiale organico presente.

Nell’arco di una settimana o 10 giorni perdono la pelle 4 volte e diventano pupe.

La pupa è l’ultimo stadio prima della forma adulta, vive ancora in acqua ma è capace di muoversi in profondità per evitare i predatori, a questo stadio non si nutre, dopo 4 giorni diventa adulta.

La forma adulta emerge, a seconda del genere se maschio o femmina assumerà un comportamento diverso.

Il maschio aspetta qualche giorno perché i suoi organi riproduttivi si sviluppino per poi cercare una femmina grazie al suono del battito delle sue ali, la zanzara di solito si accoppia solo una volta, sia il maschio che la femmina, dopo l’accoppiamento il maschio vivrà per 3-4 giorni, che passerà in cerca di nutrimento da frutta e piante.

La femmina, vive più a lungo, persino 1 o 2 mesi e nonostante si accoppi una volta, ogni 3 giorni e dopo aver succhiato del sangue ad un vertebrato depone le sue uova.

testa e antenne di una zanzara maschio da: ZEISS microscopy

Dieta

Il maschio:

Assorbe zucchero,carboidrati,proteine e aminoacidi attraverso frutta e nettare per tutta la sua vita.

La femmina:

inizialmente ha la stessa dieta del maschio, dopo diviene ematofaga, si nutre di sangue da anfibi, mammiferi e volatili, soprattutto tortore e piccioni, mentre la Aedes aegypti ha cominciato a preferire gli umani. il sangue è essenziale per la produzione di uova, la sua dieta si concentra sulle stesse abitudini del maschio in vista del freddo e quindi della sua ibernazione poiché ha bisogno di formare depositi di grasso per sopravvivere. Si nutre al crepuscolo e la notte.

La zanzara identifica il suo nutrimento attraverso indizi olfattivi più che visivi, la femmina usa anche le sue antenne per cercare un ospite da succhiare. Una ulteriore fonte di zucchero per le zanzare è costituita dalla melata, prodotta dagli afidi, che tendono ad infestare le piante ed essere schiavi delle formiche.

Lopezia racemosa, impollinato dalla zanzara comune

Impollinazione

Il più grande contributo dell’ape non è il miele, ma l’impollinazione delle piante grazie ai granelli di polline che rimangono attaccati al suo corpo. La stessa cosa avviene con le zanzare che, alla ricerca di sostanze zuccherine, si nutrono di nettare ed il polline rimane attaccato ai loro corpi.

La zanzara non è un impollinatore efficiente come l’ape e specie diverse di zanzare possono concentrarsi su fiori differenti, senza contare che ci sono anche casi di “ladri di nettare” ovvero quando un insetto raccoglie nettare senza prenderne il polline, magari danneggiando la pianta stessa o sfruttando un buco già esistente.

La Culex Pipiens per esempio impollina, la Lopezia racemosa (immagine a destra), un fiore del Messico, per quanto riguarda  i fiori italiani è stata osservata impollinare il Tanaceto e la Achillea millefoglie.

Accoppiamento e periodo di attività

In Italia, essendo un clima temperato, le zanzare tendono a risultare più attive durante l’estate, la Culex pipiens comincia lo sviluppo larvale in primavera ma ci sono molte specie che si riproducono già con 10°, la loro riproduzione varia in base al clima dell’area in cui si trovano.

Mentre la femmina usa le sue antenne per cercare un ospite di cui nutrirsi il maschio le usa per cercare la femmina, che solitamente è monogama, quindi ha un solo partner per tutta la vita e può respingere il potenziale compagna calciandolo con le sue zampe.

Età e temperatura giocano un ruolo importante sulla fecondazione, una temperatura troppo bassa porterebbe a uova sottosviluppate, per quanto riguarda l’età anche se la femmina è pronta ad accoppiarsi subito dopo l’emersione a differenza del maschi, per una inseminazione ideale devono essere adulte da almeno 18 o 24 ore.

Le uova sono sempre depositate su superfici umidi bagnate o che entreranno a contatto con l’acqua ma l’accoppiamento avviene in aria e dura circa 15 secondi.

Le zanzare possono muoversi in sciame in cerca di una compagna ma ciò non è strettamente necessario e possono trovarne uno anche da sole.

Zanzare nella storia

Le malattie hanno sempre giocato un ruolo importante nei conflitti armati, così come la cosidetta influenza “spagnola” ebbe sulla prima guerra mondiale, ci sono stati eventi dove le zanzare hanno posto la loro influenza sul campo in quanto vettori di malattie.

Nel 1862, in un tempo in cui la zanzara non si poteva diffondere velocemente come ora, durante la guerra civile americana, i soldati dell’Unione nell’entrare nei territori del sud della Confederazione vennero esposti alla Malaria portata dalle zanzare a cui non erano abituati, questo rallentò la guerra.Lo svantaggio nel conflitto contro le zanzare fu solo iniziale, con l’embargo dell’Unione verso la Confederazione uno dei beni bloccati era la chinina, il trattamento contro la Malaria, per cui la zanzara divenne un alleato, causando più danni alla Confederazione che all’Unione.

Nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale, con gli alleati che avanzavano in Italia i tedeschi commisero una delle rare violazioni sulle armi chimiche e biologiche stabilite dalla convenzione di Ginevra nel 1925, questo avvenne con l’inondazione delle paludi Pontine a sud di Roma, un crimine commesso con lo specifico intento di rallentare gli alleati e causare un incremento di zanzare.

Zanzare e malattie

Prima della rapida diffusione della zanzara tigre, il morso della zanzara era un problema durante le ore notturne e vicino al tramonto, tuttavia anche la zanzara comune è fonte di problemi.

La maggior parte delle persone è allergica alla saliva delle zanzare, il che causa una eruzione cutanea e prurito, ma sono anche portatori di malattie gravi e mortali, quali il virus del Nilo occidentale, l’Encefalite di Saint-Louis, l’encefalite giapponese, la malaria, la febbre della Rift Valley, il virus usutu,il virus sindbis,  e i vermi della filaria.

E’ importante ricordare che mentre in molti paesi le zanzare sono viste come un semplice fastidio, esiste un’altra varietà non più presente sul territorio italiano, le anopheles, che potendo trasmettere i parassiti della Malaria conta più morti di tutti, secondo quanto riportava science alert nel 2018, erano 750.000 morti l’anno, meno di qualsiasi altro animale considerato pericoloso e persino dell’uomo stesso.

Fortunatamente in Italia è molto raro essere colpiti da queste malattie.

Wuchereria bancrofti parassita della filariosi trasmesso da zanzare