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Guida Informativa sugli Afidi: Impara a conoscerli

lotta biologica afidi

Gli afidi, una vista familiare sulle piante di casa, essi sono infatti chiamati anche pidocchi delle piante o gorgoglioni o afidi verdi, sono piccoli insetti fitofagi appartenenti all’ordine degli Emitteri.

Gli afidi sono generalmente di colore verde, ma possono variare dal giallo al nero. Sono piccoli, con una lunghezza che varia da pochi millimetri a circa un centimetro. La loro forma è allungata e spesso hanno delle antenne lunghe. Gli afidi hanno una struttura boccale adatta per succhiare i liquidi dalle piante.

Uno dei tratti distintivi degli afidi è la loro capacità di riprodursi molto velocemente. Molte specie di afidi sono partenogenetiche, il che significa che le femmine possono produrre uova senza essere fecondate dai maschi. Questo consente loro di proliferare rapidamente e di colonizzare le piante in grande numero. Inoltre, le giovani femmine sono spesso già gravide al momento della nascita, il che accelera ulteriormente il processo riproduttivo.

Gli afidi si nutrono succhiando la linfa delle piante. Per fare ciò, perforano i tessuti vegetali con il loro apparato boccale e si nutrono dei fluidi che fuoriescono. Questo può indebolire le piante e causare il disseccamento delle foglie e delle parti colpite. Gli afidi producono anche una sostanza dolce chiamata melata, che è essenzialmente una secrezione zuccherina derivante dalla linfa delle piante. La melata può diventare un terreno fertile per la crescita di muffe nere, note come fumaggini, che possono coprire le foglie delle piante e comprometterne la capacità di fotosintesi.

Gli afidi possono rappresentare una minaccia per le colture agricole e i giardini. Oltre a indebolire le piante attraverso la loro alimentazione, possono anche trasmettere virus vegetali da una pianta all’altra. Alcune specie di afidi sono particolarmente dannose per determinate colture, come il fagiolo o il pomodoro.

Per controllare gli afidi, sono disponibili diverse strategie. Alcuni insetticidi possono essere efficaci nel ridurne la popolazione, ma spesso si preferiscono approcci più ecologici, come l’uso di insetti predatori o parassitoidi che si nutrono degli afidi stessi. Ad esempio, le coccinelle sono noti predatori di afidi e possono essere introdotte in un ambiente infestato per tenerli sotto controllo. Alcuni parassitoidi, come alcune specie di vespe, depongono le loro uova negli afidi e le larve che ne nascono si nutrono dell’insetto ospite. Afidi: dalla A alla Z, la nostra guida informativa ti rivela tutto ciò che devi sapere, impara a conoscerli, prevenirli e combatterli con successo!

Il comportamento degli afidi

eliminare afidiSono tra gli insetti nocivi più comuni e diffusi che attaccano le piante in tutto il mondo, compresa l’Italia. Esistono diverse specie di afidi che possono danneggiare una vasta gamma di piante, comprese le colture agricole, gli alberi da frutto e le piante ornamentali.

Questi piccoli insetti parassiti possono infestare varie piante da giardino, orti e colture agricole. Questi insetti si nutrono della linfa delle piante, causando danni alle foglie, ai fiori e ai frutti.

Questi insetti non si limitano a un solo pasto. Si cibano di una vasta gamma di piante, specializzandosi in alcune specie. Sono come piccoli vampiri vegetali, succhiando la vita dalle foglie e dai fusti delle piante. Il loro banchetto può indebolire le piante, ostacolarne la crescita e persino compromettere la loro produttività, sebbene siano piccoli, i pidocchi delle piante possono moltiplicarsi rapidamente e causare gravi danni alle piante se non vengono controllati in tempo.

si radunano in colonie, come una società ordinata, ogni individuo giocando il proprio ruolo nel tessuto della comunità. Le femmine grazie al fenomeno della partenogenesi possono riprodursi in modo asessuato se vogliono, oltre alla riproduzione tipica. In ogni caso la popolazione tende a crescere rapidamente.

Gli afidi, con le loro antenne sensibili e corpi delicati, esplorano le superfici delle piante con curiosità e voracità. Si nutrono della linfa vitale che scorre nelle vene verdi, un banchetto abbondante che sostiene il loro stile di vita, nonostante le capacità sociali sono soggette a sottomissione e schiavismo ad parte delle formiche, la loro relazione simbiotica con le formiche li rende partecipi di un intreccio di aiuto reciproco. In cambio della dolce melata che gli afidi producono, le formiche li proteggono da predatori e parassiti, un accordo intricato di convivenza, tuttavia anche se esistono dei vantaggi sono le formiche ad avere sempre l’ultima parola, ingannano gli afidi con dei feromoni che producono e possono anche ucciderli se necessario in quello che può essere interpretato come un tentativo di infondere disciplina.

Maestri dell’adattamento, gli afidi sviluppano strategie per sopravvivere nelle condizioni più avverse. Quando le risorse scarseggiano o le temperature scendono, producono uova resistenti, nascoste in rifugi protetti, pronte a schiudersi quando l’ambiente torna favorevole. La loro resilienza è un’espressione di vita che si adatta e persiste.

Cos’è la melata per gli Afidi?

La melata è una sostanza zuccherina prodotta dagli afidi e da altri insetti fitomizi come sottoprodotto della digestione della linfa delle piante di cui si nutrono. Durante il processo di alimentazione, gli afidi elaborano la linfa e, come prodotto di scarto, producono la melata. La melata è una soluzione dolce e appiccicosa che viene escreta dagli afidi attraverso dei cornicoli, dei tubi che si trovano sul retro del loro addome.

La melata ha un ruolo importante nell’ecosistema perché costituisce una fonte di cibo per altri organismi. Le api possono usarla per la produzione di miele in mancanza di fiori, ma in particolare, le formiche sono attratte dalla melata e sviluppano una relazione simbiotica con gli afidi.

Le formiche raccolgono attivamente la melata dagli afidi, leccandola dalle loro secrezioni. Questo comportamento è noto come “allevamento delle formiche“. Le formiche si nutrono della melata, che rappresenta una fonte ricca di carboidrati, e allo stesso tempo proteggono gli afidi dagli attacchi di insetti predatori o parassiti.

La melata prodotta dai pidocchi delle piante può anche creare problemi aggiuntivi. La melata è appiccicosa e può coprire le foglie e altre superfici delle piante, fornendo un terreno fertile per lo sviluppo della fumaggine, ovvero muffa che si presenta in larghe macchie nere sulla foglia.

La fumaggine può coprire le foglie delle piante, riducendo la loro capacità di fotosintesi e compromettendo la salute e la crescita complessiva delle piante infestate.

Il rapporto tra formiche e afidi

formiche e afidiOltre a quanto detto su come le formiche sfruttino e proteggano gli afidi per raccoglierne le secrezioni zuccherate di melata ci sono altri dettagli che rivelano come le formiche possano fare piani a lungo termine su questa relazione speciale.

Non è un rapporto passivo, in cui le formiche si limitano a raccogliere questi scarti, esse sono capaci di fare un vero e proprio “allattamento” sfregando le antenne degli afidi, i quali si è notato che tendano ad incrementare la produzione di mielata e la concentrazione di amminoacidi quando supervisionati dalle formiche.

Alcune specie di formiche agricole raccolgono e conservano le uova degli afidi nei loro nidi durante l’inverno. Nella primavera, le formiche trasportano gli afidi appena schiusi tornando alle piante. Alcune specie di formiche latticinanti (come la formica europea del prato giallo, Lasius flavus) gestiscono grandi mandrie di afidi che si nutrono delle radici delle piante presenti nella colonia di formiche. Le regine che lasciano per avviare una nuova colonia portano con sé un uovo di afide per fondare una nuova mandria di afidi sotterranei nella nuova colonia. Queste formiche agricole proteggono gli afidi combattendo i loro predatori. Alcune api nelle foreste di conifere raccolgono melata di afidi per produrre miele forestale.

Una variante interessante delle relazioni tra formiche e afidi coinvolge le farfalle licenidi e le formiche del genere Myrmica. Ad esempio, le farfalle Niphanda fusca depongono le uova sulle piante in cui le formiche allevano mandrie di afidi. Le uova si schiudono in larve che si nutrono degli afidi. Le formiche non difendono gli afidi dalle larve, poiché queste producono una feromone che inganna le formiche facendo credere loro di essere formiche stesse, le quali le trasportano nel loro nido. Una volta lì, le formiche nutrono le larve, che a loro volta producono melata per le formiche. Quando le larve raggiungono la dimensione completa, si dirigono verso l’entrata della colonia e si impupano. Dopo due settimane, le farfalle adulte emergono e prendono il volo. A questo punto, le formiche attaccano le farfalle, ma queste ultime hanno una sostanza appiccicosa simile a una lana sulle ali che disabilita le mandibole delle formiche, consentendo alle farfalle di volare via senza essere danneggiate.

Scopri la morfologia degli Afidi

Hanno un corpo tozzo ma molle, di piccole dimensioni comprese tra 1 e 3 millimetri, testa e torace più piccoli dell’addome, possono variare di forma e colore a seconda delle specie, ma la maggior parte degli afidi ha una forma tondeggiante o ovale e può essere verde, marrone, nero o giallastro, antenne lunghe e sottili e tubi caudali o cornicole sul retro dell’addome.

Sulla testa hanno un paio di occhi composti, con un tubercolo oculare dietro e sopra ciascun occhio, composto da tre lenti (chiamate triommatidi). Si nutrono di linfa utilizzando appendici boccali succhiante chiamate stiletti, racchiuse in una guaina chiamata rostro, che è formata da modificazioni della mandibola e della mascella delle appendici boccali dell’insetto.

Quasi tutte le specie di afidi non possiede un proprio sistema escretore per smaltire il sottoprodotto del metabolismo proteico, possiedono invece una flora batterica che detossifica e filtra questi scarti, una caratteristica detta micetocito, questi batteri sono detti essere in un micetoma, un termine normalmente usato per indicare una infezione.

La nutrizione nel dettaglio gli afidi si alimentano dei succhi delle singole cellule parenchimatiche o della linfa elaborata. In quest’ultimo caso, gli stilitti sono in grado di penetrare in profondità nei tessuti vegetali fino ai vasi floematici e iniettare la saliva necessaria per rendere la linfa più fluida. La linfa poi risale semplicemente attraverso il canale alimentare grazie all’azione di risalita capillare, quindi gli afidi non devono esercitare alcuna forza di suzione.

Un fattore talvolta sfruttato dai ricercatori per prelevare campioni di linfa elaborata utilizzando afidi morti.

La riproduzione degli afidi

Come menzionato possono riprodursi in modo tradizionale o asessuato (partenogenesi) ma quest’ultimo che risulta il più comune tra le specie di afidi.

Le uova o le giovani ninfe che nascono da questo tipo di riproduzione sono geneticamente identiche alla femmina madre e a volte vengono chiamate “clone” della madre. Questo permette una rapida proliferazione degli afidi e un’espansione delle infestazioni.

Se questo questo porti ad un corredo genetico limitato con difetti che si accumulano come negli esseri umani che praticano l’incesto non è chiaro.

La partenogenesi degli afidi avviene tramite un processo chiamato “partenogenesi telitoca”. Durante questo processo, una femmina vergine sviluppa uova all’interno del suo corpo senza essere fecondata da un maschio. Queste uova vengono poi deposte e daranno origine a giovani afidi che somigliano alla femmina madre.

La riproduzione sessuale negli afidi avviene in alcune specie, in particolare verso la fine della stagione estiva o in condizioni ambientali sfavorevoli.

Durante la riproduzione sessuale, le femmine producono uova che devono essere fecondate dai maschi. I maschi, a differenza delle femmine, possiedono ali e sono dotati di organi riproduttivi specializzati per la fecondazione. Gli afidi maschi possono volare per cercare le femmine e accoppiarsi con loro.

La riproduzione sessuale negli afidi può portare a una maggiore variabilità genetica nella prole rispetto alla riproduzione asessuata. Questa variabilità genetica può fornire una maggiore resistenza agli afidi alle sfide ambientali e alla pressione delle difese delle piante ospiti.

Un aspetto interessante della riproduzione degli afidi è la produzione di forme alate e forme non alate. In determinate condizioni, come sovraffollamento o carenza di cibo, le femmine degli afidi possono produrre individui alati che hanno la capacità di volare e disperdersi per colonizzare nuove piante ospiti. Gli individui non alati, invece, rimangono sulle piante e continuano a riprodursi asessualmente.

In conclusione, gli afidi sono noti per la loro capacità di riprodursi rapidamente e in grandi quantità. La riproduzione asessuata, o partenogenesi, è il metodo predominante, consentendo alle femmine di produrre prole senza l’intervento di un maschio. Tuttavia, in alcune circostanze, gli afidi possono anche riprodursi sessualmente. Questi processi riproduttivi unici contribuiscono alla loro alta capacità di proliferazione e alla rapidità con cui possono infestare le piante ospiti.

Quali sono i sintomi sulle piante degli afidi?

L’infestazione dei pidocchi delle piante può causare diversi problemi alle piante ospiti. Inizialmente, i pidocchi delle piante possono causare il danneggiamento delle foglie, che diventano ingiallite, ricurve appassite o deformate ma anche i germogli si seccano e danno un aspetto alla pianta meno attraente dal punto di vista estetico.

Le piante infestate possono anche presentare una crescita rallentata e un aspetto generale poco sano. Attraverso il loro apparato boccale, i pidocchi delle piante possono estrarre i nutrienti essenziali dalla linfa delle piante, che è composta da acqua, zuccheri, amminoacidi e altre sostanze nutritive. Inoltre, la melata prodotta dai pidocchi delle piante può attirare altri insetti, come le formiche, che si nutrono di essa o anche solo le muffe che riescono a posarsi con maggior facilità.

Oltre ai danni diretti alle piante, i pidocchi delle piante possono anche trasmettere malattie alle piante ospiti. Questo accade quando gli afidi si nutrono di una pianta infetta e poi si spostano su una pianta sana, trasportando con sé i patogeni. Questo può portare alla diffusione di malattie fungine, batteriche o virali tra le piante.

Altri sintomi includono la riduzione della vitalità della pianta, la crescita rallentata, la comparsa di foglie ingiallite o cadenti e una generale debolezza della pianta.

È importante prestare attenzione a questi segni e adottare le misure appropriate per il controllo degli afidi. Monitorare regolarmente le piante, utilizzare metodi di prevenzione e intervenire tempestivamente in caso di infestazione possono aiutare a proteggere le piante e mantenerle in salute.

Quali sono i predatori degli Afidi?

Gli afidi, nonostante la loro capacità di riprodursi rapidamente e di infestare le piante, non sono lasciati indisturbati nel regno degli insetti. Esistono numerosi predatori naturali degli afidi che giocano un ruolo chiave nel mantenere il loro numero sotto controllo.

Tra i predatori più noti degli afidi ci sono le coccinelle. Le coccinelle adulte e le loro larve sono voraci consumatori di afidi e possono divorare un gran numero di questi insetti in breve tempo. Altri insetti predatori, come le larve di sirfidi, noti anche come mosche dei fiori, e gli anfipodi, sono altrettanto efficaci nel cacciare e nutrirsi di afidi.

Alcuni insetti predatori meno noti ma altrettanto efficaci includono le larve di crisopidi, anche chiamate “afide killer”, che catturano e si nutrono di afidi con le loro mandibole affilate. Le larve di alcune specie di vespe parassitoidi, come le vespe del genere Aphidius, depongono le loro uova all’interno degli afidi, le cui larve si sviluppano nutrendosi dell’ospite dall’interno.

Anche alcune specie di ragni sono predatori degli afidi. I ragni tessitori, come la vedova nera e la vedova rossa, possono catturare gli afidi all’interno delle loro tele e nutrirsi di loro. Alcune specie di insetti volanti, come le mosche predatrici, possono cacciare e nutrirsi di afidi durante il loro ciclo di vita.

L’azione combinata di questi predatori naturali degli afidi svolge un ruolo importante nel controllo biologico di queste infestazioni. Questo approccio ecologico riduce la dipendenza dagli insetticidi chimici e aiuta a mantenere l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Inoltre, promuovere la presenza di questi predatori può essere una strategia preventiva per evitare l’insorgenza di infestazioni di afidi in primo luogo.

In conclusione, gli afidi hanno numerosi predatori naturali, come le coccinelle, le larve di sirfidi, le larve di crisopidi, le vespe parassitoidi, i ragni e le mosche predatrici. Questi predatori svolgono un ruolo fondamentale nel controllo biologico degli afidi e contribuiscono a mantenere l’equilibrio negli ecosistemi.

Lotta agli afidi

come eliminare gli afidi dalle pianteFortunatamente, esistono diversi metodi per controllare e gestire le infestazioni da pidocchi delle piante. Uno dei modi più comuni è l’uso di insetticidi chimici. Gli insetticidi specifici per gli afidi possono essere acquistati presso i negozi di giardinaggio e possono essere utilizzati seguendo attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta per minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. È importante notare che gli insetticidi chimici possono essere dannosi anche per altri insetti utili, come le api e le coccinelle, che sono predatori naturali dei pidocchi delle piante. Pertanto, è consigliabile utilizzare gli insetticidi chimici con cautela e solo quando strettamente necessario.

Un altro metodo per il controllo dei pidocchi delle piante è l’uso di rimedi naturali e biologici. Ad esempio, l’olio di neem, ottenuto dai semi dell’albero di neem, è noto per le sue proprietà insetticide. Può essere diluito in acqua e spruzzato sulle piante infestate per uccidere o respingere i pidocchi delle piante. Inoltre, l’uso di insetti predatori, come le coccinelle e gli afidiomorfi, può aiutare a controllare le infestazioni di afidi. Questi insetti predatori si nutrono dei pidocchi delle piante e possono ridurne significativamente la popolazione.

La pratica della potatura delle piante può anche essere utile per controllare i pidocchi delle piante. Rimuovere le parti infestate delle piante e distruggerle può contribuire a ridurre la diffusione dell’infestazione. Inoltre, mantenere un ambiente di crescita sano per le piante, con un’adeguata esposizione alla luce solare, una corretta irrigazione e una buona circolazione dell’aria, può aiutare le piante a essere più resistenti agli afidi e ad altre infestazioni di insetti.

La rotazione delle colture è una pratica agricola che prevede la variazione delle colture in un determinato campo da un anno all’altro. Questo può contribuire a interrompere il ciclo di vita dei pidocchi delle piante e ridurre la loro presenza. Inoltre, è importante tenere puliti gli strumenti da giardinaggio e le attrezzature agricole per evitare la diffusione degli afidi da una pianta all’altra.

Ci sono diversi metodi naturali che puoi utilizzare per controllare e distruggere gli afidi senza l’uso di insetticidi chimici. Ecco alcuni approcci naturali efficaci:

  1. Acqua: Utilizza un getto d’acqua forte per sciacquare via gli afidi dalle piante. Puoi farlo con un tubo da giardino o una bottiglia spray. Assicurati di colpire le foglie, i germogli e i fusti infestati per rimuovere gli insetti.

  2. Olio di Neem: L’olio di neem è un olio naturale estratto dai semi dell’albero di neem. Ha proprietà insetticide e può essere efficace nel controllare gli afidi. Mescola 1-2 cucchiai di olio di neem in un litro d’acqua e spruzza la soluzione sulle piante infestate. Ripeti l’applicazione ogni 7-10 giorni per ottenere risultati migliori.

  3. Sapone insetticida: Puoi preparare una soluzione di sapone insetticida diluendo 1-2 cucchiaini di sapone liquido naturale (senza additivi chimici) in un litro d’acqua. Spruzza questa soluzione sulle piante infestate, assicurandoti di coprire bene tutti i lati delle foglie. Il sapone danneggia la cuticola degli afidi, causando la loro morte.

  • Soluzione di aglio e peperoncino: Trita alcuni spicchi d’aglio e peperoncino e mettili in un litro d’acqua. Lascia macerare la miscela per alcune ore o durante la notte. Filtra la soluzione e spruzza sulle piante infestate. L’odore e i componenti irritanti dell’aglio e del peperoncino respingeranno gli afidi.

  • Piante repellenti: Coltiva piante che respingono gli afidi vicino alle piante infestate. Alcune piante repellenti comuni sono la menta, l’aglio, la lavanda, la calendula e il prezzemolo. Queste piante emanano odori o sostanze che allontanano gli afidi.

  • Insetti predatori: Attrai insetti predatori benefici nel tuo giardino, come coccinelle, crisopidi e sirfidi. Questi insetti si nutrono di afidi e possono aiutare a controllare la loro popolazione in modo naturale. Puoi farlo fornendo loro un habitat adatto, come piante o fiori che producono polline e nettare.

  • Mantenimento dell’igiene: Rimuovi e distruggi le parti di piante gravemente infestate o infestate da afidi per prevenire la diffusione dell’infestazione. Riempi anche eventuali buche o crepe nel terreno intorno alle piante, poiché possono servire da rifugi per gli afidi.

    È importante notare che i metodi naturali richiedono pazienza e costanza. Potrebbe essere necessario ripetere le applicazioni per un certo periodo di tempo per ottenere risultati significativi. Monitora attentamente le tue piante e agisci prontamente non appena noti la presenza di afidi.

Se le tue piante sono infestate dagli afidi, ci sono diverse strategie che puoi adottare per eliminarli in modo efficace. Ricorda che la prevenzione è il miglior modo per evitare le infestazioni di afidi. Monitora regolarmente le tue piante, osservando segni di afidi come foglie arricciate, melata o presenza di formiche. Agendo tempestivamente, puoi prevenire che gli afidi si diffondano e danneggino le tue piante.